"Avevo già notato che nei lavori degli Orientali il disegno dei vuoti lasciati intorno alle foglie contava quanto quello stesso delle foglie."
- Henri Matisse
E' una giornata uggiosa e mi trovo a pensare a quando il mercoledì per me costituiva il giorno preferito della settimana.
Forse qualcuno l'avrà indovinato... Non sono nemmeno aggiornata su come vadano le cose ora, ma di mercoledì usciva Topolino. Ci mettevo due ore a finirlo e il resto era tutta attesa, ma solo ora posso constatare che era piacevole anche aspettare il mercoledì successivo.
Da allora il mercoledì, anche se ho smesso di comprare quel fumetto, mi è rimasto impresso come il giorno preferito della settimana anche se ora non ne ho più molti motivi.
Così ho deciso di costituirne uno e di utilizzare proprio questo giorno per fare esercizi di disegno. Non esercizi calcolati per il mio lavoro o per essere inseriti in un portfolio. Esercizi solo per il piacere del disegno seguendo delle consegne che esulano da stile e richiesta; qualcosa di rinfrescante.
Non per forza qualcosa di perfetto e non necessariamente bello, ma solo lo scorrere di una matita o di altri materiali sul foglio. Un contatto neutro con ciò che per me è sempre stata la mia passione più grande e col tempo, diventando il mio lavoro, è stata coperta da molte sovrastrutture.
Dalla richiesta, dalle mode, dalle tecniche veloci, da proporzioni ben precise, da forme e colori ben definiti dal cliente o dall'art director di turno.
Oggi, al telefono con un'amica, mi sono dedicata semplicemente al disegno degli spazi negativi. All'ottenimento cioè, delle silouhette di uno o più soggetti o un insieme di oggetti ricavate però dallo spazio tutto attorno.
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I rami ottenuti dal blu, che è poi diventato o ha finito col sembrare, la chioma. :) |
Le ultime settimane per me sono state molto tese e così disegnare con tutto questo blu è stato molto lenitivo. L'esercizio, contenuto nella collana "L'Arte del Disegno" (numeri 1 e 2) stabiliva proprio questo: il disegno dello spazio negativo con pastello blu e un colore a scelta. E cosa potevo volere io se non un vivo tocco di rosso?
Il disegno dello spazio negativo applicato ai rami degli alberi è stato introdotto in Europa da Matisse in una lettera al suo amico Rouveyre:
"Per prima cosa ci sono due modi di descrivere un albero:
1) Mediante un disegno imitativo come lo si impara nelle scuole europee;
2) Mediante il sentimento suggeritovi dalla vicinanza e dalla contemplazione, come gli Orientali, credo, a quanto m'hanno raccontato. [...] Avevo già notato che nei lavori degli Orientali il disegno dei vuoti lasciati intorno alle foglie contava quanto quello stesso delle foglie."
(Testo raccolto da "L'Arte del Disegno" edito da DeAgostini e Mondadori)