Davide Cali
Nicolas Gouny: l’illustratore tardivo
Ho sempre pensato che l’illustrazione, come del resto il fumetto, fosse un mestiere da intraprendere da giovani. Diversamente dalla scrittura, che spesso convive con altri mestieri e che altrettanto spesso le persone scoprono anche tardi nella vita, il mestiere del disegnatore richiede una dedizione totale e una preparazione tale, che mi è sempre sembrato un qualcosa di impossibile da cominciare dopo aver già fatto altre cose. Perlopiù la realtà conferma questa regola non scritta, ma per ogni regola esiste l’eccezione.
Qualche tempo fa ho incontrato a un salone Nicolas Gouny, un illustratore francese di cui conoscevo il lavoro e ci siamo trovati a chiacchierare. E’ così che ho scoperto il suo percorso piuttosto singolare e ho deciso di condividerlo con i lettori di Roba da Disegnatori.
Penso che i lettori italiani non ti conoscano. Hai voglia di presentarti?
Mi chiamo Nicolas Gouny, abito con la mia famiglia in una campagna molto verde e piena di mucche nel mezzo della Francia, una casa dalle persiane blu in cima a una collina.
Sono autore e illustratore di libri per bambini da qualche anno. Mi piacciono il biathlon, i libri, le giraffe, gli elefanti, la corsa, la musica e il rugby.
So che sei arrivato tardi all’illustrazione. Cosa facevi prima?
Lavoravo in ufficio e mi occupavo di libri didattici per gli insegnanti di francese. Prima ancora ho fatto lunghi studi di economia e letteratura.
A che età hai cambiato mestiere e cosa ti ha dato voglia di dedicarti all’illustrazione?
Ho iniziato quando i miei bambini erano piccoli, verso i 30 anni. All’inizio disegnavo per me e per loro, non pensavo di diventare illustratore. Poi ho iniziato a postare i miei disegni su internet, sul sito deviantart.com, quindi un piccolo editore mi ha contattato e da lì è partito tutto.
Dopo qualche tempo ci siamo spostati in campagna (prima abitavamo fuori Parigi) e ho lasciato l’impiego un po’ noioso che facevo e l’illustrazione è diventata il mio nuovo lavoro.
Hai seguito dei corsi per imparare a disegnare? In quanto tempo sei diventato un professionista?
Non ho mai fatto corsi di disegno, non ho frequentato scuole d’arte, ho imparato da solo e continuo a farlo, sperimentando, sbagliando e correggendo, e guardando gli altri. E’ un metodo abbastanza punk! Disegno dai quasi dieci anni e lo faccio per mestiere da 7.
Quanti libri hai pubblicato? E mediamente quanti ne fai l’anno?
Rimpiangi mai il tuo vecchio lavoro? Ha mai pensato di tornare indietro?
No, non conto di tornare indietro, non ho più voglia di un lavoro dipendente, amo la libertà, anche se mi piaceva prendere il treno per andare in città a lavorare, mi piaceva Parigi e la sua periferia. Ma niente rimpianti. Ho voltato pagina!
Fai qualcosa oltre a libri per bambini? Illustrazione per la presse? Laboratori?
Disegno un pochino per la presse (Toupie, Terra Eco), faccio laboratori nelle classi in occasione dei saloni. Ho illustrato anche giochi, carte, posters, agende e un po’ tutto quello che richiede illustrazione. Oltre a disegnare mi occupo anche di una piccola cooperativa amorosa con mia moglie, La parenthèse enchantéewww.la-parenthese-enchantee.frun’etichetta che produce bijoux a partire dai miei disegni.
Hai qualche nuova voglia, dopo l’illustrazione? La musica? L’animazione?
Mi piacerebbe fare animazione ma quando vedo il numero di persone e il tempo che occorrono per un film, mi dico che non è roba per me. La musica, sì, sarei tentato. Se avessi tempo mi piacerebbe mettere su una one-man-band di musica dark-funeral-metal-drone-ambient. Mi piacerebbe anche metter su un festival di musica drone sperimentale nella mia campagna. Un’idea per far vivere per animare il posto dove vivo.
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BIBLIOGRAFIA